Fantasmi del passato
Le indagini del commissario Bordelli 7
Échec de l'ajout au panier.
Échec de l'ajout à la liste d'envies.
Échec de la suppression de la liste d’envies.
Échec du suivi du balado
Ne plus suivre le balado a échoué
Acheter pour 19,75 $
Aucun mode de paiement valide enregistré.
Nous sommes désolés. Nous ne pouvons vendre ce titre avec ce mode de paiement
-
Narrateur(s):
-
Lorenzo Degl'Innocenti
-
Auteur(s):
-
Marco Vichi
À propos de cet audio
Firenze, dicembre 1967. L'Alluvione è passata da poco più di un anno, lasciando a sua memoria una spessa riga nera sui muri dei palazzi, ma la vita in città ha ripreso a scorrere con i ritmi di sempre.
Il commissario Bordelli è appesantito dai rimorsi di una faccenda non lontana nel tempo e dal desiderio struggente di una donna che ha perduto. Il ricordo di sua madre, scomparsa ormai da diversi anni, lo avvolge di dolce malinconia. Nel freddo di dicembre, in una villa sulle colline, un uomo molto ricco e benvoluto da tutti viene ucciso con un fioretto, e l'assassino non lascia nessuna traccia. Alle prese con questo difficile caso, Bordelli cercherà di scovare un minimo indizio che possa metterlo sulla buona strada per inchiodare il colpevole, ma nel frattempo si troverà a vivere situazioni del tutto inaspettate... e a dominare ogni cosa saranno i fantasmi del passato.
Con questo romanzo Marco Vichi, con la partecipazione di Leonardo Gori, ci consegna un'altra sorprendente storia ricca di personaggi memorabili.
©2014 Guanda (P)2022 Adriano Salani EditoreCe que les critiques en disent
Ci piace, il commissario Bordelli, per quel clima nostalgico da "come eravamo", per un'attenzione, che ci ricorda i libri di Pratolini, all'esistenza e ai ritratti della gente comune... un poliziotto che ha qualcosa di chandleriano.
-- Giovanni Pacchiano
Il commissario Bordelli, un antieroe disilluso ma assolutamente autentico nelle ragioni del suo esistere. Un uomo che riconosci come vero e che non è facile dimenticare.
-- Andrea Camilleri
Una tormentata figura di investigatore e un'Italia meno cinica ma non meno cattiva di oggi.
-- Corrado Augias, la Repubblica