La ricerca e la realizzazione
Dogen: il Maestro Zen
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Narrateur(s):
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Gigi Scribani
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Lucia Valenti
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Auteur(s):
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Osho
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News Services Corporation - traduzione
À propos de cet audio
Collana: I classici dell’essere Da sempre l’essere umano ha istanti di illuminazione. Può accadere all’alba, di fronte alla maestosità diun sole che annuncia di nuovo la vita; oppure al tramonto, allorché ci si può acquietare e ritirare in sé stessi. Purtroppo noi non abbiamo mai il tempo o la voglia di partecipare a tanta magnificenza. Qualcuno però è attratto da quella comunione con l’esistenza e si ritrova catapultato nell’immensità, percependo il proprio esistere e il mondo con lo sguardo dell’universo. È allora che l’esistenza percepisce sé stessa... e torna ad avere fiducia in noi, e nelle nostre potenzialità. Vale la pena approfondire la storia di questi esseri umani, per cogliere uno slancio, così da fare buon uso di ciò che poi si sono prodigati a condividere; evitando di distorcerlo. È il caso di Dogen. Nato da una famiglia aristocratica di Kyoto, si rivelò un bambino di rara intelligenza; e nella sua serenità manifestava una chiarezza inusuale. All’età di soli due anni il padre morì, e la madre morì quando ne aveva sette. Un doppio shock che però andò a impattare con una maturità interiore fuori dal comune, cosa che permise a Dogen di fare un balzo fuori dalle abituali barriere affettive. E lo spinse alla ricerca del Vero, ovvero a trovare una personale e diretta connessione con la Realtà. E una volta dissolto il velo della comune illusione, per tutta la vita disdegnò qualsiasi approccio che implicasse una Scrittura o testo sacro. Il suo insegnamento si basava su “una differenza di sguardo” e il metodo principale della sua scuola – il Soto-Zen – consiste ancora oggi nel creare la situazione migliore per lasciar affiorare la percezione di ciò che si è, in essenza. Di per sé il metodo è semplice: stare semplicemente seduti in meditazione – Zazen, in giapponese –senza fare nulla. L’intento è lasciar andare completamente il corpo e la mente, abbandonando ogni identificazione. E in uno stato di profondo rilassamento, a mano a mano che si smette di dare energia alla personalità e a tutto ciò che comporta, ecco che qualcosa accade. Alla base della pratica è presente la certezza di una realizzazione, conseguita dal Maestro; ma c’è una differenza rispetto al modello religioso abituale: non si fa nulla per insegnarla, non vengono costruite teorie, teologie, filosofie da impartire come dottrine all’umanità. Infatti, per chi è giunto alla suprema comprensione è evidente che si tratta di una porta, con l’apertura dall’interno; o meglio, solo chi l’ha creata – o meglio, chi l’ha immaginata – può aprirla o decidere di dissolverla. In quanto di per sé non esiste! In questo Dogen è tassativo nel suo dire: “Si sappia che non esiste illusione, ma si sappia anche che non esiste illuminazione”... elaborare questa comprensione porta a un inevitabile risveglio.
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