Le età di Roma - L'età dei Torlonia. L'arte di ostentare il lusso nella Roma papale
Lezioni di Storia
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Narrateur(s):
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Marco Fabio Apolloni
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Auteur(s):
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Marco Fabio Apolloni
À propos de cet audio
La fortuna economica delle maggiori famiglie principesche di Roma è sempre nata grazie all'elevazione di un membro di quelle famiglie al trono di Pietro. Questo non si può dire invece dei Torlonia. Nessun di loro è diventato papa o cardinale, eppure la famiglia, il nome, lo stemma ebbero lo stesso splendore delle maggiori casate romane, non in virtù dello Spirito Santo, ma grazie allo spirito imprenditoriale, al senso degli affari, all'arte difficile e misteriosa di far quattrini con i quattrini. Ancora oggi, pur invisibile, la famiglia Torlonia possiede la più grande collezione di arte antica che esista al mondo in mani private. Ancora oggi conserva gelosamente il possesso della meravigliosa Villa Albani, mantenuta intatta per oltre un secolo e mezzo, ma visibile solo per pochissimi privilegiati.
A un dono dei Torlonia dobbiamo il nucleo primigenio della raccolta di pittura della Galleria Nazionale di Roma, ed egualmente lo straordinario gruppo di sculture degli dèi neoclassici che alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna fanno da corteggio al colossale Ercole e Lica di Antonio Canova, commissionato e pagato da Giovanni Torlonia, fondatore della fortuna familiare. Al figlio di costui, Alessandro, spetta invece l'ambizione di rendere visibile lo splendore della propria ricchezza non al modo fuggevole di una stella cometa, ma come un astro nel firmamento nobiliare di Roma. Questa ambizione fu realizzata, ma ebbe un singolare destino di sfortuna: lo splendido palazzo di piazza Venezia è stato abbattuto senza pietà all'inizio del '900 senza una valida ragione. La Villa Torlonia sulla Nomentana, che ebbe anche il fato singolare di ospitare Mussolini, è sopravvissuta a stento e fortunosamente all'abbandono e al vandalismo. Ma ciò che è stato rammentato qui finora è solo parte di un mosaico più vasto.
©2019 Gius. Laterza & Figli S.p.a. (P)Emons 2019. Edizione su licenza di Gius. Laterza & Figli S.p.a.