Gratuit avec l'essai de 30 jours
-
Sulla scena di Roma - Cittadini e barbari. Roma multietnica
- Lezioni di Storia
- Narrateur(s): Alessandro Barbero
- Durée: 50 min
Échec de l'ajout au panier.
Échec de l'ajout à la liste d'envies.
Échec de la suppression de la liste d’envies.
Échec du suivi du balado
Ne plus suivre le balado a échoué
Acheter pour 4,17 $
Aucun mode de paiement valide enregistré.
Nous sommes désolés. Nous ne pouvons vendre ce titre avec ce mode de paiement
Description
Dominatori, potenti, privilegiati: hanno vita facile i cittadini, nell'impero romano. Mentre gli indigeni delle province conquistate vivono in uno stato di subalternità politica e giuridica, chi può vantare la cittadinanza dispone di immunità e privilegi molto concreti. Come san Paolo, quando viene arrestato. Gli basta dire al centurione di essere cittadino romano, e per di più di esserlo dalla nascita, che subito viene rimesso in libertà con tante scuse, e all'ufficiale non resta che commentare tra i denti quanti soldi la cittadinanza era invece costata a lui. Perché cives lo si è per diritto di sangue, ma lo si può anche diventare: Roma ha capito in fretta che le conviene cooptare nell'impero le élites locali del potere, senza stare a distinguere tra prìncipi mauri dalla pelle nera o ricchi ebrei dell'Asia Minore. Senza dimenticare che chiunque si arruola nei reparti ausiliari dell'esercito, che sia un provinciale o addirittura un barbaro, riceve la cittadinanza per premio.
È la politica della mescolanza, che trasforma l'impero in un immenso melting-pot: gente di tutte le lingue e i colori si amalgama in un unico corpo politico e un'unica cultura. La differenza, tra romani e non, diventa così anacronista che, nel 212 d.C., Caracalla concede la cittadinanza a tutti. È la prima sanatoria della storia. Non aveva tenuto in conto, non poteva saperlo, cosa sarebbe accaduto dopo.