Épisodes

  • L’impero dei segni: Taylor Swift, l’arte di essere trasversali rimanendo se stessi
    Sep 14 2024
    I numeri sono da capogiro (è seconda solo ai Beatles per settimane di permanenza al primo posto nella classifica Billboard 200, per dire) ma il punto non è questo. E, in un certo senso, non è nemmeno la musica. Swift è l’eterno richiamo dell’adolescenza ed è rimasta se stessa pur crescendo e cambiando. Per questo, oltre e più che un’artista, è un brand. Ne parliamo con l’esperto di comunicazione Alberto De Martini.
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    27 min
  • Maria De Filippi, regina della conduzione liquida
    Jul 20 2024
    E’ in tv da oltre 30 anni ma sembra molto più fresca di tanti suoi colleghi: perché? Il segreto sta nell’aver trovato (e forse inventato) la terza via nel modo di fare conduzione. Non è la ‘spalla’ e nemmeno il conduttore ‘trasparente’. E’ una presenza-non presenza che rifiuta gli stilemi classici della conduzione ma senza la quale quei programmi, da Amici a Uomini e donne a C’è posta per te, non potrebbero sopravvivere. E in lei – che Carlo Freccero definiva ‘il mio Censis’ - c’è perfino un po’ di Javier Cercas e Friedrich Nietzsche. Altro che tv.
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    24 min
  • Lo smartphone, angelo o demone?
    May 18 2024
    Molte ore passate davanti a quel piccolissimo schermo, che per qualcuno è una malattia, per qualcun altro addirittura l'ultramondo. Lo usiamo tutti e tanto ma se ne parla curiosamente solo con accenti negativi (limitarlo, proibirlo, requisirlo ecc.). Per gli adolescenti è un amico fedele e lo strumento di comunicazione e contatto con quello che un tempo si chiamava mondo. Ma il colpo di grazia gliel'ha dato, per ora, lo psicologo americano Jonathan Haidt, secondo cui è alla base dello stress e dell'ansia della generazione Z. Un filosofo e neuroscienziato, David Chalmers, prova ad affrontare la cosa da un altro punto di vista e ridefinisce l'idea di realtà. Ne parliamo nel podcast Ansa della serie L'impero dei segni con Alberto De Martini.
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    30 min
  • Chi ha paura dell’influencer?
    Mar 30 2024
    Anche molto prima delle disavventure di Chiara Ferragni, la parola influenza non ha mai avuto una buona fama. O è una malattia o qualcosa da cui fuggire (‘non farti influenzare!’, ‘Sei troppo influenzabile’). Guardare in cagnesco gli influencer a questo punto è stato un attimo. Ma cos’è, in fin dei conti, l’influenza? Non sarà una cosa che ci riguarda molto? Ne parliamo con Alberto De Martini, ceo di Conic ed esperto di comunicazione, nel podcast ANSA della serie L’impero dei segni.
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    30 min
  • Giovanni Allevi, la potenza della fragilità
    Feb 24 2024
    A un paio di settimane dalla fine del festival di Sanremo, oltre le canzoni e le polemiche, c’è un’immagine che resta impressa dell’edizione appena passata: la comparsa sul palcoscenico di un uomo malato e smagrito ma incredibilmente vivo e vitale. Nel podcast realizzato con Alberto De Martini proviamo ad analizzare i messaggi inviati da quella singolare apparizione di un artista debole e forte al tempo stesso.
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    20 min
  • Gigi Riva, un riferimento anche per i giovani che non c’erano
    Jan 27 2024
    Mito, eroe, semidio, Odisseo, simbolo, hombre vertical: le definizioni, tutte positive, per l’uomo e per l’atleta si sono sprecate nei commenti alla morte del più grande attaccante azzurro di sempre. Vale solo per i boomer e per chi c’era all’epoca del miracoloso scudetto del Cagliari o Gigi Riva può essere un mito e un riferimento anche per chi non c’era ed è molto più giovane? Ne abbiamo parlato dal punto di vista della comunicazione e dei segni nel podcast realizzato con Alberto De Martini.
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    19 min
  • Sinner, il settimo eroe
    Dec 2 2023
    Era da tanto che l’Italia non aveva un atleta vincente, un eroe condiviso intorno a cui riunirsi. Sinner, come Coppi, Tomba, Paolo Rossi, è esattamente questo. I segni del nuovo idolo del tennis, un po’ amico, un po’ angelo, un po’ guerriero, interpretati alla luce della comunicazione (e di qualche malignità di troppo) con l’aiuto di Alberto De Martini.
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    26 min
  • Israele tra David e Golia
    Nov 11 2023
    Una delle narrazioni in cui affonda l’origine di Israele, la sfida tra David e Golia, vinta da chi è apparentemente più debole, cioè il pastorello che diverrà re, definisce la singolare duplicità delle percezioni che nel tempo si è avuta di Israele: a seconda dei casi debole o forte, vittima o carnefice. E’ uno degli elementi che complica ulteriormente la comprensione di una vicenda complessa come quella del conflitto arabo-israeliano nella sua declinazione Hamas-Israele.
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