Un atto vitale, involontario, forse troppo: respirare. Respiriamo quel tanto per stare in vita. #L’ansia, la vita frenetica e lo stress ci costringono a uno stato di apnea e fiato corto perenni e, inutile dirlo, non salutari. Imparare a respirare profondamente invece è importante, perché ci riporta nella calma del nostro corpo, nel qui e ora e, nelle situazioni ad alto tasso di stress o addirittura di burnout, può diventare una pratica di auto-aiuto, un luogo fluido nel quale trovare conforto in qualunque momento della giornata. Respirare correttamente non è un’arte da apprendere, bensì una modalità che il nostro corpo conosce perfettamente, ma che con il tempo si è deteriorata a causa di uno stile di vita troppo pressante. Il respiro calmo e profondo ci riconnette alla nostra profondità e ai nostri stati emotivi, ci costringe a guardarci dentro, esperienza non per tutti ritenuta necessaria o piacevole, perché quello che potremmo scoprire facendo entrare l’aria nel profondo potrebbe non piacerci. Allora teniamo il respiro alto, quello dello stress, dell’affanno, per non vedere, per non sentire. Sul lungo periodo, però, perdiamo il contatto con noi stessi e la nostra vita rischiando di diventare degli automi.Ed è un peccato, perché respirare profondamente è una risorsa potentissima alla portata di tutti per combattere lo stress, darsi coraggio e vivere pienamente la propria vita.Abbiamo parlato delle potenzialità di un respiro a pieni polmoni con il campione di apnea Mike Maric, autore del saggio la Scienza del respiro edito da Vallardi, Membro del team di MP Michael Phelps e consulente di Federica Pellegrini, Gregorio Paltrinieri, Giacomo Carini e molti altri sportivi, nella puntata n. 19 del podcast Chiamate il Coach!, Il potere antistress del respiro. Buon ascolto! Learn more about your ad choices. Visit podcastchoices.com/adchoices