International Religions

Does America have a special mission, derived from God, to bring liberty and democracy to the world? How much influence does the Christian right have over U.S. foreign policy? And how should America deal with violent Islamist extremists? Madeleine Albright, the former Secretary of State and best-selling author of Madam Secretary, offers a thoughtful and often surprising look at the role of religion in shaping America's approach to the world.

On November 10, 1975, the General Assembly of United Nations passed Resolution 3379, which declared Zionism a form of racism. Afterward, a tall man with long, graying hair, horned-rim glasses, and a bowtie stood to speak. He pronounced his words with the rounded tones of a Harvard academic, but his voice shook with outrage: "The United States rises to declare, before the General Assembly of the United Nations, and before the world, that it does not acknowledge, it will not abide by, it will never acquiesce in this infamous act."

The tenth parallel - the line of latitude seven hundred miles north of the equator - is a geographical and ideological front line where Christianity and Islam collide. More than half of the world’s 1.3 billion Muslims live along the tenth parallel; so do sixty percent of the world’s 2 billion Christians. Here, in the buzzing megacities and swarming jungles of Africa and Asia, is where the two religions meet; their encounter is shaping the future of each faith, and of whole societies as well.

In 1989, Francis Fukuyama famously announced the "end of history." The Berlin Wall had fallen; liberal democracy had won out. But what of illiberal democracy - the idea that popular majorities, working through the democratic process, might reject gender equality, religious freedoms, and other norms that Western democracies take for granted? Nowhere have such considerations become more relevant than in the Middle East, where the uprisings of 2011 swept the Muslim Brotherhood and other Islamist groups to power.

From a best-selling author with unprecedented access to Pope Francis, an investigative look at the recent financial scandals at the highest levels of the Vatican. A veritable war is waging in the church: On one side there is Pope Francis' strong message for one church of the poor and all; on the other there is the old Curia, with its endless enemies, and the old and new lobbies struggling to preserve their not-so-Christian privileges.

In Onward Muslim Soldiers, the author of Islam Unveiled reveals why the threat of violent jihad is growing daily, despite America's recent victory in Iraq. Spencer uncovers the cause of global violence as he goes straight to Muslim sources.

Fatima, Portugal, 1917: The Virgin Mary appears to three peasant children, sharing with them three secrets, two of which are soon revealed to the world. The third secret is sealed away in the Vatican, read only by popes, and not disclosed until the year 2000. Vatican City, present day: Papal secretary Father Colin Michener is concerned for the Pope. Night after restless night, Pope Clement XV enters the Vatican's Riserva, the special archive open only to popes, where the Church's most controversial documents are stored.

This book explores the reality suggesting that, in fact, none of what is happening across the globe is happening by chance. Right under humanity’s nose, supranational organizations such as the United Nations, the Club of Rome, and Klaus Schwab’s World Economic Forum strive to usurp national sovereignties in the quest for a dystopian future.

Collana: Le opere sapienziali Osho annuncia una rinascita dello Zen, inevitabile quando ci si trova a confronto con la propria fragilità: “La nostra vita è molto fragile, è come scrivere sulla sabbia... l’onda di marea o una brezza selvaggia cancellano ogni scritto”, una fragilità oggi sempre più evidente. Ma nello Zen diviene un punto di forza, come Kyozan – un Maestro Zen – illustra nel testo, disegnando un cerchio nell’aria, nel quale mima l’ideogramma del Buddha.

Collana: Sulla via della trasformazione “La prima nascita ci è data dai genitori. Non è una nascita, è un semplice rivestire un corpo nuovo. Esiste però un’altra nascita: accade attraverso la meditazione. Quella è la vera nascita; solo dopo questa si nasce a sé stessi. Questa è la vera nascita che si deve dare a sé stessi. Quindi non sentitevi soddisfatti finché non siete giunti, dentro di voi, a questa seconda nascita. Fino ad allora nessuna energia dovrebbe rimanere assopita dentro di voi.

Da sempre nei pini fruscia un canto che riverbera la saggezza implicita all’esistenza. E noi tutti abbiamo accesso a quella saggezza, non perché sia un diritto di nascita, ma semplicemente perché è il fattore connaturato alla vita: uno sguardo limpido non può non cogliere l’incredibile armonia che ne regola la danza, in tutte le sue manifestazioni; e non può non udire l’eco di quel vibrare, nelle tante voci e forme che la risuonano. Quella stessa saggezza è all’origine del nostro venire al mondo; e dovrebbe governare il nostro esistere dando spazio a una piena realizzazione.

Osho spiega: “La meditazione è tornare a casa, un semplice riposarsi un po’ all’interno del proprio essere”. Questo però implica conoscere la via che conduce a quella dimora. Un sentiero purtroppo dimenticato, ostruito, perduto all’interno delle vie del mondo... un intrico di strade che portano lontano, creando complicazioni, fastidi e turbamenti dannosi, anche alla salute. Ebbene, sempre di più ci si avvicina alla meditazione perché si avverte un disagio a livello fisico omentale.

“Ascolta il canto della vita. Non è un caos, è un cosmo. La felicità è uno stile di vita, non la conseguenza di un desiderio: è un’attitudine. Puoi essere felice qui ora: se riesci a essere in silenzio, consapevole della vita che ti circonda e che è anche dentro di te, sarai felice. Ogni cosa nell’esistenza è felice, ad eccezione di te. L’esistenza è felicità, è un’eterna celebrazione, è una festa.”

Il nostro venire al mondo è una ricerca, come Osho spiega: “La ricerca della verità da parte dell’uomo è eterna. È un lungo pellegrinaggio senza inizio; anche se arriva a una fine, non ha inizio. La nostra ricerca prosegue da secoli e millenni, ora in una forma ora in un’altra. Anche chi, all’apparenza, non sta cercando consapevolmente la verità, è alla sua ricerca. L’essere stesso dell’uomo è una ricerca della verità. Questo è il tormento e l’estasi dell’essere umano”.

Lo stato di cose nel mondo mette di fronte a una responsabilità che richiede una scelta consapevole nella gestione della propria vita. E questo cambio di passo sollecita la necessità di farsi o trovarsi degli amici sinceri, prendendo le distanze dalle tante dinamiche che spingono a creare nuovi gruppi di appartenenza, cosa che inevitabilmente riattiva conflitti tra “noi” e “loro”; nella certezza che “noi siamo sempre nel giusto”.

Collana: Le opere sapienziali Di fronte a un nuovo millennio e a tutte le sue contraddizioni che ripropongono all’umanità comportamenti distruttivi, rivelatori che la Storia recente nulla sembra aver insegnato, Osho suggerisce una rinascita dello Zen, preso nella sua essenza e rigenerato, in funzione del nuovo contesto occidentale con il quale l’uomo moderno deve fare i conti. A suo favore lo Zen ha ottime qualità evolutive, essendo la più alta espressione – secondo Osho – che contrappone la logica e la verità della natura alle normali pretese della pura sopravvivenza.

Collana: Sulla via della trasformazione “Cambiare la struttura della consapevolezza fa parte della mia strategia” così Osho esordisce in questo libro, utile a chi aspira a governare la propria vita. Vettore di una rivoluzione interiore, da lui definita “permanente”, Osho spiega il modo in cui opera: “La funzione di un Maestro è strana: deve aiutarti a comprendere la struttura interiore della tua coscienza, che è colma di gelosie e di invidie.

Collana: Le opere esperienziali “Il nostro sentirci superflui e appesantiti dalla vita non è dovuto al suo essere inutile. L’esistenza è appagamento senza fine, ma noi abbiamo scordato il sentiero che conduce a quel destino. Esistiamo senza avere alcun rapporto con la vita. Questo non è vivere, ma aspettare di morire; e come può l’attesa della morte essere altro dalla noia? Come può portare felicità?

Collana: Passaggi di vita Un gene egoista ci abita e una pulsione primordiale ci spinge ad agire in funzione di un unico stimolo primario: procreare. Come per tutto ciò che è vivente, attraverso di noi la vita vuole vivere, rigenerarsi, replicarsi. E per sollecitare una partecipazione, nell’atto sessuale rivela sé stessa: al culmine di gesti che si fanno convulsi, di emozioni fuori da qualsiasi logica e razionalità, c’è un’esplosione che permette di percepire il nostro essere potenza creatrice.

Collana: Le opere esperienziali La mente è un fenomeno recente, spiega Osho, giunto come lo strumento più evoluto creato dalla natura per facilitare la nostra sopravvivenza. Tuttavia, proprio la sua funzione, la rende vecchia; perché basa i suoi ragionamenti sul passato. Ed è conformista, conservatrice, sempre in ansia perché “programmata” per difendere e preservare l’organismo che la ospita. Pertanto, messa al comando diviene il problema.