Sport Climbing

In the summer of 2012, a team of six climbers set out to attempt the first ascent of one of the great unclimbed lines of the Himalaya - the giant Mazeno Ridge on Nanga Parbat, the world's ninth highest mountain. At 10 kilometers in length, the Mazeno is the longest route to the summit of an 8,000-meter peak. Ten expeditions had tried and failed to climb this enormous ridge.

In No Easy Way, his third volume of climbing memoirs following Vertical Pleasure and On Thin Ice, Fowler recounts a series of expeditions to stunning mountains in China, India, Nepal, and Tibet. Alongside partners including Paul Ramsden, Dave Turnbull, Andy Cave and Victor Saunders, he attempts striking, technically challenging unclimbed lines on Shiva, Gave Ding and Mugu Chuli - with a number of ascents winning prestigious Piolets d’Or, the Oscars of the mountaineering world.

His cheeks are as tender as raw meat on a butcher's block. And those are just the cheeks of his face. As he slumps in the saddle, watching the road disappear into the distance, he aches in parts of his body that he's only just discovering he has. When Mark travels to Ecuador to go hiking and climbing, he discovers a land of dramatic volcanoes rising through the clouds and wide-open horizons rich in history.

An intimate account of Alex Honnold's unprecedented, almost unimaginable feat: a 3,000-foot vertical climb up El Capitan in Yosemite, without a rope. One slip, one false move, one missed toehold and you're dead. On June 3rd 2017 veteran adventure journalist and professional climber Mark Synnott was in Yosemite to witness something that only a handful of people knew was about to occur: the most famous climber in the world, Alex Honnold, was going to attempt to summit one of the world's most challenging ascents, a route called Freerider on the notorious rock formation El Capitan.

"Bis zur Grenze gefordert können wir alle mehr, als wir wollen." Reinhold Messner hat seine Grenzen immer wieder gesucht:

Von seiner ersten Besteigung eines 3000ers als Fünfjähriger bis zur Durchquerung der Wüste Gobi mit 60 Jahren. Seine Fülle an Erfahrungen, sein Ausreizen menschlicher Leidens- und Leistungsfähigkeit, seine ehrliche Anteilnahme am Leben der Bergvölker und schließlich auch sein soziales und politisches Engagement zeichnen diesen sehr persönlichen Bericht aus.

Through the seventies and into the mid-eighties, a cohort of young climbers challenged the siege mentality of their seniors on high mountains in the Greater Ranges with fast moving, lightweight expeditions run on a shoestring. Brian Hall was one of them and, in High Risk, he describes their daring adventures and the counterculture they lived within, their rivalries and relationships, and the terrible price many of them paid.

"Non è una punta, ma una massa prodigiosa. Il lungo braccio della Cresta Nord-ovest, con i suoi speroni secondari, sembra la cattedrale di Winchester dopo una nevicata." George Leigh Mallory, 1921. È l'Everest: sui suoi pendii da un secolo si cimentano i migliori alpinisti del mondo, da Eric Shipton a Reinhold Messner, da Edmund Hillary a Krzysztof Wielicki, Anatolij Boukreev, Doug Scott, Simone Moro e Alex Txikon. Ma anche avventurieri, topografi, sognatori, scienziati e figure eccezionali come quelle degli sherpa.

Bayern hat die Zugspitze, Hessen die Wasserkuppe, aber hat Hamburg einen höchsten Berg? Ja, und zwar den Hasselbrack, 116,2 Meter hoch! Der Radiomoderator und Journalist Achim Bogdahn hat sich auf eine Reise quer durch Deutschland gemacht und die höchsten Berge aller 16 Bundesländer erklommen. Begleitet wird er auf seinen Wanderungen von bekannten Persönlichkeiten aus der jeweiligen Region, darunter Margot Käßmann, Rocko Schamoni und Manuel Andrack.

The Cairngorm mountains in Scotland are a magnet for climbers and walkers. John Allen spent more than thirty years in the Cairngorm Mountain Rescue Team saving the lost and injured. This special anniversary edition of his story includes new chapters discussing how mountain rescue has developed over the last decade.

Reinhold Messner, oltre che grande scalatore, è anche un attento e impegnato comunicatore del mondo dell'alpinismo, consapevole che la grande sfida, oggi, più che nelle altezze e nei record, sta nel rispetto della montagna e nello spirito con cui la si vive. Nella grande impresa, l'anima di un luogo e il confronto sincero, autentico con se stessi contano di più della bandierina su una vetta. Nella rubrica che tiene periodicamente su "La Gazzetta dello Sport", Messner ha raccontato i protagonisti e gioito dei traguardi dell'alpinismo contemporaneo.

Simone Moro ripercorre vent'anni di spedizioni in Himalaya senza nascondere nulla, né le grandi soddisfazioni né le difficoltà e le rinunce. Il suo è un lungo viaggio di avvicinamento, dalle Alpi bergamasche fino in cima al sogno di raggiungere la vetta più alta della Terra. L'Everest per Simone non è solo una vetta da raggiungere, è la ragione per cui vale la pena di crescere, di camminare dal campo base alla cima, attraverso crepacci, successi, bufere improvvise, momenti di sconforto, incontri con amici veri e persone di cui è meglio non fidarsi.

Outdoor journalist James Edward Mills's book The Adventure Gap is a groundbreaking volume that is equal parts adventure story, history, and inspiration as it chronicles the first American all-Black summit attempt on Denali in 2013. Mills uses this momentous expedition as a jumping-off point to explore diversity in the outdoors, from Mathew Henson who stood at the North Pole in 1909 to contemporary adventurers such as polar explorer Barbara Hillary and rock climber Kai Lightner.

I ghiacciai e le vette del Monte Bianco, le sue pareti di granito e le sue creste di neve dove s’incontrano Italia, Francia e Svizzera, formano paesaggi di straordinario fascino. La prima ascensione ai 4810 metri della cima è stata compiuta nel 1786 da Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard. Da allora, uomini e donne d’avventura come Edward Whymper e Albert Frederick Mummery, Giusto Gervasutti e Walter Bonatti, Christophe Profit, Catherine Destivelle e tanti altri hanno compiuto imprese straordinarie. Il libro racconta le loro speranze, i loro trionfi, le tragedie che hanno segnato questi due secoli e mezzo.

Denne bog, skrevet af en dansk bjergbestiger, beretter om menneskets utrættelige stræben efter at komme til tops. Onsdag den 14. december 2005 kl. 22.30 nåede den danske bjergbestiger Søren Gudmann toppen af bjerget Vinson på Antarktis. Det var 193 dage efter at han havde stået på toppen af Mount Everest i Himalaya. På godt seks måneder havde han besteget det højeste bjerg på hvert af jordens syv kontinenter. Og var dermed blevet den første dansker, der havde taget de syv tinder.

Oggi le montagne d'Italia e del mondo - le Dolomiti e il Monte Bianco, l'Everest e il K2, il Kilimanjaro e il Gran Sasso - sono soprattutto spazi di divertimento e avventura. Ma i sentieri, le pareti di roccia e di ghiaccio, le piste da sci e le vette sono solo una parte del quadro. Per millenni, in ogni angolo della terra, le montagne sono state territori di duro lavoro quotidiano, fonte di paura e luoghi eletti a culto, scenario di sfide che hanno messo alla prova le umane possibilità, oltre che teatro di guerra.

Le montagne esistono perché noi possiamo scalarle, possiamo camminarci, possiamo sciarci? Ha senso, in un ecosistema così fragile, perseguire un modello di sviluppo fondato sulla crescita, sull’aumento anno dopo anno di turisti e di impianti? Perché altre culture, dall’Himalaya alle Ande, hanno immaginato l’esistenza di montagne sacre, luoghi da cui l’uomo dovesse restare lontano? Cosa ci insegna questa idea di limite? Se sulle carte geografiche non esistono più spazi bianchi e inesplorati, in montagna non esistono più vette inviolate, in particolare sulle Alpi.

Tom Ballard fu "figlio della montagna" nel senso più profondo del termine. Non è un'ardita metafora, ma la sintesi di un rapporto che è stato prima genetico e poi animato da una passione esclusiva, irrefrenabile, assoluta. Era figlio di Alison Hargreaves, "la più forte delle donne alpiniste", secondo Reinhold Messner. E anche una delle più controverse: aveva scalato l'Eiger tre mesi prima di dare alla luce Tom, sollevando un vespaio di polemiche.

"È una lotta veramente disperata la nostra, fra la realtà e noi stessi, ma alla fine siamo noi a vincere e alle 12:30 esatte le nostre bandierine sventolano o meglio sbattono al vento burrascoso della vetta. Siamo sulla punta massima del GIV a 7980 metri di quota". Così Walter Bonatti rievoca la conquista del Gasherbrum IV da parte della spedizione italiana il 6 agosto del 1958. Un’epica impresa tra le nevi perenni del Karakorum, diversa da tutte le altre, compiuta su una via che nessuno mai più ripeterà nei successivi sessant’anni.

Ever since Europeans started exploring the world’s highest mountains and trying to reach their summits in the early 20th century, Sherpas have been an integral part of mountaineering expeditions to the Himalayas. In this anthology curated from his popular Footsteps on the Mountain blog, Mark Horrell explores the evolution of Sherpa mountaineers, from the porters of early expeditions to the superstar climbers of the present day.

Hijo de un matrimonio de clase media que consiguió—con esfuerzo—dar un mejor pasar a sus hijos, su historia podría ser la de cualquiera, pero Leal ha aplicado en su vida algunos principios vitales que le han permitido, con tenacidad y rigor, superar condiciones adversas, forjar una carrera como empresario, crear una multinacional que da trabajo a cerca de 2.000 personas y convertirse—pese a vivir con una adversa condición médica—en conquistador de las más altas cumbres de cada continente.