Sport Climbing

In recent years, there has been a huge influx of interest in climbing. Climbing gyms are popping up all over the place, and new climbers are taking to the outdoors, but there aren’t enough old timers to pass on all of the necessary knowledge that comes with taking on such a sport. There is more to climbing than just going up a rock. Once you join the sport, you become part of a community, a family, and there are certain unwritten rules that should be adhered to.

Le montagne esistono perché noi possiamo scalarle, possiamo camminarci, possiamo sciarci? Ha senso, in un ecosistema così fragile, perseguire un modello di sviluppo fondato sulla crescita, sull’aumento anno dopo anno di turisti e di impianti? Perché altre culture, dall’Himalaya alle Ande, hanno immaginato l’esistenza di montagne sacre, luoghi da cui l’uomo dovesse restare lontano? Cosa ci insegna questa idea di limite? Se sulle carte geografiche non esistono più spazi bianchi e inesplorati, in montagna non esistono più vette inviolate, in particolare sulle Alpi.

北アルプスの最奥部・黒部原流域のフロンティアとして、長く山小屋(三俣山荘、雲ノ平山荘、水晶小屋、湯俣山荘)の経営に携わってきた伊藤正一と、遠山富士弥、遠山林平、鬼窪善一郎、倉繁勝太郎ら…

Tom Ballard fu "figlio della montagna" nel senso più profondo del termine. Non è un'ardita metafora, ma la sintesi di un rapporto che è stato prima genetico e poi animato da una passione esclusiva, irrefrenabile, assoluta. Era figlio di Alison Hargreaves, "la più forte delle donne alpiniste", secondo Reinhold Messner. E anche una delle più controverse: aveva scalato l'Eiger tre mesi prima di dare alla luce Tom, sollevando un vespaio di polemiche.

"È una lotta veramente disperata la nostra, fra la realtà e noi stessi, ma alla fine siamo noi a vincere e alle 12:30 esatte le nostre bandierine sventolano o meglio sbattono al vento burrascoso della vetta. Siamo sulla punta massima del GIV a 7980 metri di quota". Così Walter Bonatti rievoca la conquista del Gasherbrum IV da parte della spedizione italiana il 6 agosto del 1958. Un’epica impresa tra le nevi perenni del Karakorum, diversa da tutte le altre, compiuta su una via che nessuno mai più ripeterà nei successivi sessant’anni.

Ever since Europeans started exploring the world’s highest mountains and trying to reach their summits in the early 20th century, Sherpas have been an integral part of mountaineering expeditions to the Himalayas. In this anthology curated from his popular Footsteps on the Mountain blog, Mark Horrell explores the evolution of Sherpa mountaineers, from the porters of early expeditions to the superstar climbers of the present day.

Hijo de un matrimonio de clase media que consiguió—con esfuerzo—dar un mejor pasar a sus hijos, su historia podría ser la de cualquiera, pero Leal ha aplicado en su vida algunos principios vitales que le han permitido, con tenacidad y rigor, superar condiciones adversas, forjar una carrera como empresario, crear una multinacional que da trabajo a cerca de 2.000 personas y convertirse—pese a vivir con una adversa condición médica—en conquistador de las más altas cumbres de cada continente.

On the 23rd of May 2019, Hakan Bulgurlu became one of the fortunate few to have reached the summit of Mount Everest. To stand on top of the world’s highest mountain is a humbling experience; to bear witness to nature at its most awe-inspiring and powerful is even more humbling. Bulgurlu’s quest to climb Everest came with a purpose: Making the environment the centre of his ambition to highlight the catastrophic effect climate change is having on our planet, to lead by example and to seek out practical solutions.

In the late 1960s, MacInnes led the Glencoe Mountain Rescue team and together they developed innovative techniques and equipment in order to save lives - often risking their own in the process - whether night or day, and always at a moment’s notice. He was a central figure in the rescue during the 1963 New Year tragedy in the Cuillins on the Isle of Skye, and led groundbreaking rescues on Buichaille Etive Mor, Ben Nevis, Bidean nam Bian and many other legendary Scottish mountains.

A 44 anni e con 44 spedizioni alle spalle, Simone Moro - nel mezzo della sua straordinaria carriera alpinistica - ha sentito l'esigenza di raccontarsi e soprattutto di mettere a fuoco il senso di quello che lui definisce il suo sogno "quasi impossibile": la scelta di affrontare le massime vette del pianeta nella stagione più ostile, l'inverno.

Per la prima volta nella storia della letteratura di montagna, questo libro è stato scritto quasi interamente durante l'ascensione fino a oltre ottomila metri del Nanga Parbat, che Simone ha intrapreso alla fine del dicembre 2011.

In 1969, five young men from Montana set out to accomplish what no one had before: to scale the sheer north face of Mt. Cleveland, Glacier National Park’s tallest mountain, in winter. Two days later tragedy struck: They were buried in an avalanche so deep that their bodies would not be discovered until the following June. The White Death is the riveting account of that fated climb and of the breathtakingly heroic rescue attempt that ensued.

Auf dieser Expedition im Frühjahr 1996 ereignete sich die schlimmste Katastrophe, die je auf dem "Dach der Welt" geschah...

Der Mount Everest ist zu einem Ort für einen pervertierten Massentourismus der Luxusklasse geworden. Mit fatalen Folgen für die dort lebenden Tibeter, die Bergsteiger und die Natur. Kenntnisreich und spannend beschreibt Oliver Schulz in seinem Buch, welche Kräfte und Interessen diese Entwicklung vorangetrieben haben.

A portrait of a man who became a legend, even though he didn't even want it. Tomek Mackiewicz changed the impossible into reality. Eight years ago, he set himself a goal to be the first person to climb Nanga Parbat, Naked Mountain in the winter. Famous Himalayan mountaineers entered the race, but “Czapkins” didn't want to compete. He wanted to climb the mountain on his own terms...

John Burns takes you on a journey of more than 40 years from the hills of Britain to adventures in the Rocky Mountains of the US and Canada. His love for the Scottish Highlands and his intimate knowledge of their wild glens and distant peaks means that this book will resonate with anyone whose heart lies in Scotland.

Una ragazza si laurea in giurisprudenza. Ma il suo futuro le appare una nebbia, il presente bloccato. Trova il coraggio di partire e rinascere, tra le montagne. Una storia vera. Eva ha venticinque anni, si è da poco laureata in Giurisprudenza, ma la legge non è la sua passione. Vive a Roma, con la madre e la nonna, malata di Alzheimer. Le giornate sono confuse, offuscate, il futuro è avvolto da una nebbia e il presente pesa. Si è però, di recente, innamorata. Ma non di una persona fatta di carne e di ossa.

Sette dei più forti alpinisti sono impegnati sul Pilone Centrale del Frêney al Monte Bianco, l'ultimo grande "problema" delle Alpi. Da giorni, gli italiani guidati da Walter Bonatti e i francesi da Pierre Mazeaud si trovano in alto sulla parete. Lampi, vento, neve, temperature a venti sotto zero bloccano la salita. Sembra che resistere nella speranza dell'arrivo del sereno sia l'unica soluzione. Ma la tempesta non si placa. E quando Bonatti decide di tentare una discesa disperata, è ormai troppo tardi.

At dusk on 24 September 1975, Doug Scott and Dougal Haston became the first Britons to reach the summit of Everest as lead climbers on Chris Bonington's epic expedition to the mountain's immense south-west face. As darkness fell, Scott and Haston scraped a small cave in the snow 100 metres below the summit and survived the highest bivouac ever - without bottled oxygen, sleeping bags and, as it turned out, frostbite.

Ein Mann – eine Legende. Reinhold Messner hat in seinem Leben zahlreiche "Grenzgänge" gewagt. Nicht selten begegneten ihm Wunder der Natur, oft verfolgte ihn der Tod. Ob auf den höchsten Gipfeln, in trockenen Steinwüsten oder im antarktischen Eis, überall suchte Messner seine Grenzen. In drei Vorträgen berichtet er u. a. vom Everest und Nanga Parbat, der Wüste Gobi und seinen Reisen in die Polarregionen. Diese Hörbuch-Sammlung weiß zu unterhalten und zu informieren, eine gelungene Mischung.

La vita di Simone Moro è un potentissimo sogno verticale. È una vertigine scatenata da una passione assoluta, divorante. Quella passione che è la forza propulsiva indispensabile per realizzare grandi imprese, per andare oltre. Dopo diversi audiolibri dedicati a singoli momenti ed esperienze - dalla tragedia dell'Annapurna alla storica conquista del Nanga Parbat in inverno, alle attività con l'elicottero -, Simone Moro, avendo appena superato il crinale dei 50 anni, sente ora l'esigenza di ripercorrere il proprio cammino di alpinista.