Di quali strumenti dispongono architetti e urbanisti per indagare le effimere “dinamiche” del rapporto tra corpo e spazio? E per esplorare l’interagire tra l’umano e il costruito? Rievocando la figura retorica della personificazione della città, riflettiamo sulla crescente incapacità delle città contemporanee di stimolare un’olistica percezione sensoriale dei corpi che le abitano.