Antonio Grotto, “mister 1000 Maratone”, interpreta la vita così, come un lungo viaggio pieno di colori. Sapendo che sempre, in fondo al tunnel della sofferenza, quando le gambe quasi si bloccano per la fatica, c’è una luce fortissima ad aspettarti. E la stanchezza si trasforma subito in energia. “Ho imparato durante un percorso-trekking in Nepal – racconta -, trent’anni fa, che nulla è impossibile: lo è, quando siamo noi a darci le risposte sbagliate, quelle che ci fanno comodo. In quell’occasione, mi liberai da tutti i condizionamenti, da ciò che mi avevano messo in testa, ed è iniziata così la mia rinascita.
Ha imparato dagli sciamani orientali le tecniche di sopravvivenza e in alcuni casi le ha dovute applicare. «Scoprendo che basta davvero poco per alimentarsi», sottolinea, mentre gli torna alla mente di aver visto luoghi dimenticati da tutti e che ha potuto conoscere personaggi come il Dalai Lama.