La presa di Goma da parte dell’M23 e delle truppe rwandesi rappresenta il nuovo punto di rottura di decenni di instabilità nella provincia del Nord Kivu e in tutto il nord est della Repubblica democratica del Congo. L’avanzata della milizia sembra portare echi di storie lontane, già sentite e già affidate all’usato sicuro dell’indifferenza. Eppure quello che succede in Nord Kivu ci riguarda parecchio. In primis perché quest’ultima fase di conflitto sta peggiorando una già terribile crisi umanitaria: centinaia di migliaia di nuove persone sfollate che si aggiungono alle centinaia di migliaia che già c’erano. E poi perché dentro questa crisi confluiscono una serie di fattori che interrogano chiunque nel sud del mondo e in tutto il globo: la tenuta stessa degli stati nazione post-coloniali; la difficoltà di attutire l’onda d’urto di un genocidio; l’incapacità di fare della nostra transizione verde un’economia sostenibile per tutti.
L'analisi di Brando Ricci, giornalista di Nigrizia.