Donne di mala

Written by: Il Messaggero
  • Summary

  • Calcolatrici e spietate. Agguerrite e spregiudicate. Non sono solo mogli, madri, sorelle e compagne, sono donne cresciute in un abisso che non rinnegheranno mai. Convinte di essere nel giusto in un mondo dove sono altre le leggi da rispettare e far rispettare. Ma soprattutto da tramandare e insegnare.

    Maria Licciardi, Aurora Spanò, Patrizia Messina Denaro, Angela Di Trapani, Rosetta Cutolo, Cinzia Lipari, Angela e Teresa Strangio: Donne di mala che per anni hanno governato o aiutato alcune delle più note organizzazioni mafiose italiane. Donne che hanno cresciuto ed allevato i figli inculcando loro quei disvalori che fanno delle associazioni criminali italiane un unicum mondiale. Perché come nelle famiglie, sono loro il “nocciolo” duro dell'organizzazione. Dalla 'ndrangheta alla camorra, fino a cosa nostra.

    Donne al vertice che prendono il posto di mariti, padri, fratelli e compagni carcerati e mandano avanti gli affari dei clan, le estorsioni, lo spaccio. Comandano agguati, si fanno scivolare addosso gli omicidi che servono per ristabilire l'ordine, quando questo viene incrinato da faide e guerre. Vestono gli abiti di “messaggere” per portare fuori dalle case circondariali gli ordini dei boss confinati al 41bis. Sfregiano i volti di chi non paga i debiti usurai o si permette il lusso di offendere e deridere le proprie persone. Dodici come gli apostoli, dodici come il numero che simboleggia l'unità, dodici Donne di mala che neanche da dentro una cella hanno mai guardato al loro passato provando pentimento e vergogna.

    Dodici puntate, ognuna dedicata a una donna di mala, raccontate da Camilla Mozzetti con l'Arma dei Carabinieri e la Polizia di Stato.
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Episodes
  • Maria Stella e Giovanna - Le donne di "Piddu" Madonia
    Feb 21 2023
    Maria Stella Madonia e Giovanna Santoro. Si potrebbero definire donne eccellenti e per il carisma e per la capacità di tenere in mano, per un periodo, la rotta di comando dentro cosa nostra nissena. La prima è la sorella e la seconda la moglie di Giuseppe Madonia, condannato all'ergastolo nel 2006 per le stragi di Capaci e di via D'Amelio. La sentenza divenne definitiva nel 2008. Con il dottor Marco Garofalo, direttore della Prima divisione del Servizio Centrale Operativo della polizia di Stato, racconteremo queste figure femminili, legate tra loro non solo da vincoli parentali, accomunate sì dalla stagione stragista di cosa nostra, ma ancor di più simboli di quella gestione del potere che ha tra i suoi punti cardinali il concetto di fedeltà e la seguente fidelizzazione. Un binomio che ha permesso loro non solo di essere rispettate ma anche ascoltate all'interno del groviglio criminale siciliano dove erano gli uomini i primi e soli a comandare. Una scriverà a Bernardo Provenzano per favorire all'interno di alcuni appalti un uomo di fiducia, l'altra si avvierà in tempi ancora non matura agli affari illeciti nelle scommesse. Entrambe commenteranno omicidi, come quello di Lorenzo Vaccaro, non solo per parlarne ma dando prova di essere non solo a conoscenza di quello che accadeva dentro cosa nostra ma di indirizzarne in un certo senso anche le sorti
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    24 mins
  • Mamma eroina, la storia di Maria Serraino
    Feb 14 2023
    La chiamavano così, mamma o nonna eroina, Maria Serraino morta nel 2017 all'età di 86 anni. Gran parte della sua vita l'ha trascorsa a Milano, foraggiando una delle principali piazze di spaccio con quella che era la droga del momento, dunque l'eroina, ma cambiando poi, come ha fatto la città che è diventata la “Milano da bere”, e sostituendo all'eroina la cocaina. Aveva messo su un impero e ai suoi piedi aveva un esercito di gente che spacciava e filava dritto. In strada ci aveva messo pure i ragazzini e questo lo vedremo nel corso della puntata le creò non pochi problemi. Antesignana anche delle consegne a domicilio, la Serraino faceva recapitare la droga in ogni dove, a tutti quelli che la chiedevano. E ci era partita da un piccolo comune di appena 1.300 abitanti che non si trova senza una cartina geografica a portata di mano: Cardeto, nella provincia di Reggio Calabria. Dunque eccola Mamma eroina e poi mamma cocaina raccontata oggi dal Tenente colonnello Andrea Leo, del servizio centrale del Ros, il Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei carabinieri.
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    34 mins
  • Angela Di Trapani - La "picciridda" di cosa nostra
    Feb 7 2023
    Da picciridda Maria Angela Di Trapani avrebbe voluto studiare, crearsi un futuro affrancandosi da quella famiglia che già negli anni ottanta comandava in una zona di Palermo. Lo dirà il fratello in una delle tante intercettazioni captate in carcere: "Maria Angela era brava poi però ci ha dovuto seguire" perché sia lui che il padre erano latitanti. E questo non fa di lei una persona "nobile" ma una persona debole. La Di Trapani, nata a Cinisi nell'aprile del 1968, sposerà poi uno degli appartenenti alla famiglia Madonia che nel quartiere di Resuttana aveva, alla stregua dei Di Trapani, il proprio peso. Da lì inizierà il suo percorso che la vedrà non solo "messaggera" prediletta del volere dei capi mandamento rinchiusi al 41 bis e il territorio ma anche abile e credibile interlocutrice all'interno di cosa nostra. La racconta in questa nuova puntata di Donne di Mala, il tenente colonnello Antonello Parasiliti, a capo del reparto anticrimine del Ros - il Raggruppamento operativo speciale dell'Arma dei carabinieri - di Palermo. Maria Angela Di Trapani prenderà parte alle decisioni che contano, come l'eliminazione di un capo mandamento quale Giovanni Bonanno. La Di Trapani parlerà per conto della propria famiglia con i vertici di cosa nostra, gestirà le risorse economiche della famiglia e non si pentirà. Nell'ultimo arresto datato 2017, uscirà di casa, con le manette ai polsi, il volto scoperto e lo sguardo alto. Quello di chi crede di essere nel giusto.
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    22 mins

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