Marga riversa il suo amore per la libertà nel lavoro, dirigendo l'osservatorio di Trieste nel modo più democratico possibile. Si definisce di sinistra, esprime il desiderio di poter vivere diecimila anni per assistere ai misteri più reconditi della scienza, diventa famosa e inizia quella che chiama la sua “terza vita”. Marga è richiesta per interviste, incontri. Lei così schiva diventa un punto di riferimento. Ma come al solito, pur occupandosi di stelle, riporta tutti a terra: «Non ho fatto mica grandi scoperte – dice - ho fatto un lavoro serio, onesto, ho portato qualche pietruzza, qualche contributo come tutti si fa nella scienza». E quando gli anni avanzano, rimane la consueta voglia di scappare, anche se i medici la sconsigliano. L'immobilismo per Marga non esiste: se il corpo non può muoversi, sarà la testa a rimediare: «Quella mica la puoi fermare».