Ennesimo big match, ennesima occasione buttata dall'Inter per tornare in testa alla classifica. Dopo un primo tempo giocato a viso aperto ed in cui non sono state sfruttare le azioni da gol costruite da Dumfries contro Savona, i nerazzurri si sono sciolti nella ripresa contro il maggior ritmo imposto dai bianconeri. Le parole di Mikhitarian a fine partita valgono più di ogni discorso su moduli e cambi: questa Inter si crede più forte delle rivali, convinta prima o poi di segnare ed entra in campo con minore concentrazione.

L'Inter si vendica dello 0 a 3 subito a Firenze nel recupero con una prestazione di grande qualità tecnico-tattica e nervosa. Inzaghi si riporta ad un punto dal Napoli in calo e dà una lezione al pompato Palladino, mentre Acerbi ridimensiona Kean

Hakan Calhanoglu compie oggi 31 anni nel momento più difficile della sua avventura in nerazzurro, soprattutto per colpa dei ricorrenti infortuni muscolari. Nell'Inter di Oaktree potrebbe essere sacrificabile per età e ingaggio da oltre 12 milioni lordi, ma per l'Inter di Inzaghi sarebbe difficilmente sostituibile.

Una sconfitta pesante più per l'atteggiamento che per il risultato quella dell'Inter a Firenze, un fragoroso crollo che non si vedeva da anni, in buona parte inatteso, ma anticipato da qualche crepa emersa già altre volte in stagione.

Doveva essere un esame, per agganciare il Napoli e per superare la maledizione dell'asterisco, si è rivelata una gita in cui nessuno ci ha messo voglia, concentrazione e lucidità per trovare una chiave contro la "difesa e contropiede" della Viola.

Il Milan ha nuovamente sovvertivo i pronostici della vigilia che lo davano come vittima sacrificale, giocando con quella concentrazione, applicazione difensiva e determinazione al 110% che non fanno parte con continuità del bagaglio tecnico e caratteriale dei migliori della rosa.

L'Inter ha sofferto la mancanza di spazi, ma con i cambi è riuscita a schiacciare in area i rossoneri e a legittimare il pareggio colpendo 3 pali e segnando nel tempo di recupero con De Vrij.

Manca qualcosa quest'anno, in termini di resilienza e attenzione, nei big match in campionato, a differenza della Champions.

Dopo il trattamento riservato a Fonseca, il Milan mette alla porta anche il suo principale acquisto della campagna acquisti estiva per far spazio a Gimenez, centravanti più adatto al gioco di un Conceicao già vicino alla bollitura. In questo continuo cambio di prospettive e idee, cosa faranno le altre stelle rossonere?

Si chiude la prima fase della Champions League e c'è solo l'Inter tra le squadre italiane qualificate direttamente agli ottavi. Contro il Monaco una recita corale perfetta dell'orchestra diretta da Inzaghi, bravo a interpretare la nuova formula della competizione gestendo al meglio turnover e atteggiamento tattico. Ora l'ultimo step: non rinunciare mai alla fase offensiva contro le big d'Europa. Nella puntata il bilancio delle altre italiane e delle novità introdotte dalla Uefa

Il centravanti ideale per il Milan è già a Milano. Taremi sarebbe il profilo meno rischioso per caratteristiche, costo e ambientamento nel gioco di Conceicao, mentre l'Inter si libererebbe di un calciatore che soffre la concorrenza delle due punte titolari. Il mercato di gennaio mette in risalto chi ha la struttura sportiva migliore e non è il caso dei rossoneri, ma neppure dei bianconeri e del Napoli, dove in tanti non si butterebbero nel fuoco per Conte