ASCOLTA e LEGGI con il testo della favola qui sotto.IVAN E LA STREGA - fiaba popolare ucraina. Età consigliata: dai 3 anniLa variante che abbiamo scelto per l’audio racconto contiene un elemento veramente originale che appare nel finale della storia: una forbice. Sarà proprio l’oggetto che determinerà il lieto finale.voce narrante Graziana Maniscalcomontaggio e sound design Giuseppe Romeo JDSASCOLTA e LEGGI con il testo della favola qui sotto:IVAN E LA STREGAUna madre aveva un bambino di nome Ivan.Vivevano in una piccola casa: erano poveri; spesso non avevano niente da mangiare. Un giorno Ivan disse:- Mamma, andrò a pescare!- Ma dove vuoi andare? Sei ancora piccolo, rischi di annegare!- Non annegherò, sarò prudente; e del buon pesce pescherò!La madre lo lasciò partire.Ivan, andò al mare: si sedette sulla barca, prese il largo e si mise a pescare.Passò poco tempo, passò molto tempo,La madre gli portò da mangiare. Quando arrivò a riva, si mise a chiamare: Ivan, Ivan! Rema fino a riva! Ti ho portato del pane bianco, un po’ di sale salato e una camicia bianca!Ivan, si avvicinò a riva con la barca: diede alla madre un pesciolino; poi mangiò, mise la camicia pulita, salutò la mamma e tornò a pescare. Ma una strega aveva visto e sentito ogni cosa e le venne in mente di rapire il bambino.Così, dopo un po’, anche la strega chiamò:- Ivan, Ivan Rema fino a riva! Ti ho portato del pane bianco, un po’ di sale salato e una camicia bianca!Lo chiamò con una voce grossa. Ivan disse:- No, non è la voce di mia madre, forse è qualcuno che mi vuole fare del male!E remando si allontanò verso il largo.La strega capì che se voleva prendere Ivan, doveva chiamarlo con la stessa voce della madre. Così, andò da un fabbro e disse:- Svelto, fabbro! Battimi la lingua col martello; fammi una voce fine e gentile, come quella di una mamma!Il fabbro batté, ribatté, limò, e alla lingua fece un buco in mezzo.… La strega corse a riva, chiamò: Ifan, Ifan! tema fino a tiva! Ti ho fottato del fane pianco, un po’ di tale talato e una camicia pianca!La strega farfugliava soltanto!- Questa non è mia madre - disse Ivan - è certo una strega! La voce di mia madre è così bella!La strega, arrabbiatissima, tornò di nuovo dal fabbro: lo minacciò, gli ordinò di battere bene la lingua in modo da riuscire a pronunciare.Il fabbro s’impegnò: batté col martello, ancora e ancora; sistemò la lingua proprio bene.… La strega tornò sulla riva. Chiamò: Ivan, Ivan! Rema fino a riva! Ti ho portato del pane bianco, un po’ di sale salato e una camicia bianca!Ivan non ebbe dubbio che fosse la voce di sua madre, e si avvicinò con la barca. Appena toccò riva, la strega lo prese con forza, lo chiuse dentro un sacco e se lo portò via.Arrivata a casa, la strega dice alla figlia:- Alenka, scalda bene il forno, ho nel sacco un bambino, da fare arrosto!E uscì di nuovo. Alenka, scaldò bene il forno; e poi tirò fuori dal sacco il piccolo Ivan.Portò con sé una pala da forno e disse:- Ivan, da bravo, sdraiati sulla pala, ormai devo cuocerti, ormai…Ivan si sdraiò sulla pala e allargò le gambe.Alenka disse:- Come stai sdraiato? Chiudi le gambe, altrimenti non riuscirò a metterti nel forno!Allora, Ivan chiuse le gambe e si sedette sulla pala.- Sdraiati, ora, se non passi dalla bocca del forno!Ivan si sdraia... e riallarga le gambe!- Chiudi le gambe! Così non riesco ad infornarti! Non passi!Ivan disse:- Non so come si fa! Sdraiati tu stessa sulla pala! Fammi vedere…La figlia della strega si sdraiò sulla pala. - Ecco, ti faccio vedere: si sta sdraiati sulla pala... così! Con braccia conserte e le gambe chiuse e diritte…Ivan non aspettava che questo: spinse a tutta forza la pala dentro il forno, chiuse lo sportello e scappò via.C’era davanti alla casa della strega, un cortile con una grande quercia. Ivan salì sopra la quercia: era curioso di sapere che cosa sarebbe successo. La strega ritornò presto. Entrò in casa affamata, e tirò fuori l’arrosto dal forno; ne staccò un pezzetto. Uscita in cortile, si mise a sedere. Mangiava soddisfatta, dicendo:- dolce, gustosa la carne di Ivan!Quando dall’alto della quercia Ivan disse:- davvero! Dolce e gustosa la carne dì Alenka!La strega guardò verso l’alto: vide Ivan. Corse dentro, cercò la figlia, ma inutilmente.Si armò allora di una scure affilata e iniziò a tagliare la quercia. Era così rapida con la scure che subito la quercia cominciò a dondolare. Ivan tremava tutto pensando che presto sarebbe caduto di nuovo nelle mani della strega!Quando, vicino a lui, prese a volare uno stormo di uccelli. Erano delle oche-cigni. Si mise a chiedere: Miei bei cigni leali, vi prego, Prendetemi sulle ali Portatemi dalla mamma A bere, a mangiare, a passeggiare!Le oche lo afferrarono al volo e lo portarono in alto. Ivan era al sicuro ora, ma immaginò che la strega, vedendo dove era diretto, non avrebbe smesso di inseguirlo fino a casa.Tirò fuori dalle ...