Dopo più di un anno dall’attacco di Hamas a Israele, e dopo migliaia di morti nella Striscia di Gaza, dopo essere stata a lungo in silenzio e aver osservato da lontano crescere l’odio che ha intorno, la sopravvissuta alla Shoah e senatrice a vita Liliana Segre prende la parola. E lo fa, per la prima volta, in un'intervista in cui spiega la donna che è stata e che è diventata dopo il 7 ottobre. «Io non sono più quella persona, sono diventata un’altra». Un grido di dolore: «Oggi mi fanno tragicamente compagnia tutti i bambini che per colpa degli adulti vengono sterminati e uccisi. Seguo la Tv, i giornali, con avidità dolorosa. Mangio ogni giorno tristezza, pessimismo, disperazione. L'odio l'ho conosciuto prestissimo, ha distrutto la mia famiglia. Eppure io non odio. Se si parla di pace, la vendetta non ha spazio». Un racconto intimo che prosegue raccontando aspetti della sua vita di oggi di cui poco si sa, tra gli impegni istituzionali in Senato e gli uomini della scorta, dalle amiche all'amore con il marito Alfredo, dai voti che le danno i figli alla depressione che ha curato. Learn more about your ad choices. Visit podcastchoices.com/adchoices