I Grandi Testimoni della Verità

Auteur(s): Francesco Sartori
  • Résumé

  • Podcast dei più grandi discorsi della Storia, dalla viva voce di Santi, Oratori, Filosofi, Poeti, Scienziati e Comunicatori...

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Épisodes
  • Gandhi, l'ultimo discorso sulla Pace, il disarmo e l'Amore (New Delhi, 2 Aprile 1947)
    Sep 24 2024
    Discorso tenuto dal Mahatma Gandhi alla conferenza delle relazioni interasiatiche,
    New Delhi, 2 Aprile 1947.

    "... La saggezza è arrivata all‘Occidente dall‘Oriente. E chi erano questi uomini saggi? Zoroastro. Lui apparteneva all‘Oriente. È stato seguito da Buddha. Apparteneva all‘Oriente, apparteneva all‘India. Chi ha seguito Buddha? Gesù, ancora una volta dall‘Asia. Prima di Gesù c‘era Mosè, anche lui appartenente alla Palestina ... E poi è venuto Gesù,
    Ma quello che voglio che capiate, se potete, è che il messaggio dell‘Oriente, il messaggio dell’Asia, non può essere imparato attraverso gli occhiali dell‘Occidente, attraverso gli occhiali occidentali, non imitando i fili argentati dell‘Occidente, la polvere da sparo dell‘Occidente, la bomba atomica dell‘Occidente.
    Se volete di nuovo dare un messaggio all‘Occidente, deve essere un messaggio di ‘amore‘, deve essere un messaggio di ‘verità‘. Ci deve essere una conquista ... Fate battere i vostri cuori all‘unisono con quello che dico e, credo, avrò compiuto il mio lavoro Perciò voglio che ve ne andiate da qui con il pensiero che l‘Asia deve conquistare l‘Occidente. Poi, la domanda che mi ha chiesto ieri un amico: se credessi davvero in un mondo unito. Certo che credo in un mondo unito. E come potrei fare altrimenti, se sono un erede del messaggio d‘amore che questi grandi, irraggiungibili maestri ci hanno lasciato? Potete portare ancora quel messaggio, adesso, in questa epoca di democrazia, in questa epoca di risveglio dei più poveri tra i poveri, potete portare di nuovo questo messaggio con la più grande enfasi. Allora voi, voi compirete la conquista dell‘intero Occidente, non per vendetta del fatto che siete stati sfruttati - e nello sfruttamento, naturalmente, voglio includere l‘Africa, e spero che la prossima volta che vi incontrerete in India, ci sarete tutte; che voi nazioni sfruttate della terra vi incontrerete insieme, se a quell‘epoca ci saranno ancora nel mondo nazioni sfruttate. Sono così fiducioso che se metterete insieme i vostri cuori, non soltanto le vostre teste, ma i vostri cuori insieme, e capirete il segreto del messaggio che questi uomini saggi dell‘Oriente ci hanno lasciato, e che se noi davvero diventiamo, meritiamo e siamo degni di quel grande messaggio, allora capirete che la conquista dell‘Occidente sarà completa, e che lo stesso Occidente amerà quella conquista. Oggi l‘Occidente anela alla saggezza. Oggi l‘Occidente è disperato per la proliferazione delle bombe atomiche, perché una proliferazione delle bombe atomiche significa terribile distruzione, non soltanto per l‘Occidente, ma sarà una distruzione del mondo intero, così che la profezia della Bibbia si avvererà e ci sarà un vero e proprio diluvio universale. Non voglia il cielo che ci sia quel diluvio, e non per i torti dell‘uomo contro se stesso. Sta a voi liberare il mondo intero, non solo l‘Asia, ma il mondo intero, da quella malvagità, da quel peccato".

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  • Ammonimento profetico sull’anticristo del Cardinale Giacomo Biffi (Meeting di Rimini - 29 agosto 1991)
    Sep 23 2024
    Il Cardinale Giacomo Biffi (Milano, 13 giugno 1928 – Bologna 11 luglio 2018), tra i suoi tanti apprezzati scritti, omelie e lezioni, ne ha una davvero memorabile. Si tratta di quella tenuta il 29 agosto 1991 al Meeting di Rimini, che aveva per oggetto Il racconto dell’Anticristo del filosofo e scrittore russo Solov’ëv. Sono particolarmente lieto di trascriverla a tre anni dalla sua “nascita al cielo”, proprio perché quel suo ammonimento profetico, letto in questo nostro tempo, assume una valenza maggiore. (Claudio Forti)AVVENIMENTO PROFETICOAllora, qual è l’avvenimento profetico di cui parlavamo all’inizio?... «Verranno giorni – dice Solov’ëv, e anzi sono già venuti, diciamo noi. Almeno dico io, non voglio coinvolgervi -, verranno giorni quando nella cristianità si tenderà a risolvere il Fatto salvifico – che non può essere accolto se non nell’atto difficile, coraggioso e razionale, di fede -, in una serie di valori facilmente esitabili sui mercati mondani. Il cristianesimo ridotto a pura azione umanitaria nei vari campi dell’assistenza, della solidarietà, del filantropismo, della cultura».Il messaggio evangelico identificato – badate che son tutte cose buone, che sono conseguenze -, ma è l’identificazione che colpisce al cuore il cristianesimo! Il messaggio evangelico identificato nell’impegno al dialogo tra i popoli e le religioni, nella ricerca del benessere e del progresso; nell’esortazione a rispettare la natura. «La Chiesa del Dio vivente, colonna e fondamento della Verità», come dice Paolo, scambiata per una organizzazione benefica, estetica, socializzatrice. Questa è l’insidia mortale che oggi va profilandosi per la famiglia dei redenti dal sangue di Cristo!Da questo pericolo, ci avvisa il più grande dei filosofi russi, noi dobbiamo guardarci. Anche se un cristianesimo tolstojano ci renderebbe molto più accettabili nei salotti, nelle aggregazioni sociali e politiche, nelle trasmissioni televisive. Ma noi non possiamo, non dobbiamo rinunciare al cristianesimo di Gesù Cristo! Il cristianesimo che ha al suo centro lo scandalo della croce e la realtà sconvolgente della risurrezione del Signore. Gesù cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risolto, unico Salvatore dell’uomo, non è traducibile in una serie di buoni progetti e di buone ispirazioni omologabili con la mentalità mondana dominante!Gesù Cristo è una pietra – come Egli ha detto di sé -, e su questa Pietra, o, affidandosi, si costruisce, o ci si va a inzuccare. Sono Parole sue: parole che voi sentirete raramente citate. Ma sono contenute nel capitolo 21 di San Matteo. Chi cadrà su questa Pietra sarà sfracellato. E qualora Essa cada su qualcuno, lo stritolerà.POSSIBILI EQUIVOCIQui però c’è un problema – e io vorrei, sia pure molto rapidamente e schematicamente dir qualcosa per evitare anche dei possibili equivoci -; è indubitabile che il cristianesimo sia, prima di ogni altra cosa, Avvenimento. Ma è altrettanto indubitabile che questo Avvenimento propone e sostiene dei valori irrinunciabili. Non si può, per amore di dialogo, sciogliere il Fatto cristiano in una serie di valori condivisibili dai più; ma non si può neppure disistimare i valori autentici, quasi fossero qualcosa di trascurabile. Quindi, bisogna stare attenti a non fare una polemica con i valori, che colpisca qualcosa invece di autentico, di sostanziale. Occorre dunque un discernimento.Vorrei dare allora alcuni elementi di questo discernimento. Ci sono dei valori assoluti, o, come dicono i filosofi: trascendentali. Tali sono, per esempio, il vero, il bene e il bello. Chi li percepisce, li onora e li ama, sempre percepisce, onora, ama, Gesù Cristo, anche se non lo sa; e magari anche se si crede ateo! Perché, nell’essere profondo delle cose Cristo è la Verità, è la Giustizia, è la Bellezza!Poi ci sono valori relativi, o categoriali. Valori, però, come il culto della solidarietà, l’amore per la pace, il rispetto per la natura, l’atteggiamento di dialogo, eccetera. Questi valori meritano un giudizio più articolato, che preservi la riflessione da ogni ambiguità. Solidarietà, natura, pace, dialogo, possono diventare nel non cristiano le occasioni concrete di un approccio iniziale e informale a Cristo e al suo mistero. Ma se, nell’attenzione dell’uomo, questi valori si assolutizzano sino a svellersi del tutto dalla loro oggettiva radice, o peggio, fino a contrapporsi – come nel caso di Tolstoj -, all’annuncio del Fatto salvifico, allora diventano istigazione all’idolatria e ostacoli sulla strada della salvezza.Allo stesso modo, nel cristiano, questi stessi valori: solidarietà, pace, natura, dialogo, possono offrire preziosi impulsi all’inveramento di una totale e appassionata adesione a Gesù, Signore dell’universo e della storia. Questo, per esempio, è il caso di Francesco d’Assisi. Ci sono in giro troppe caricature di Francesco d’Assisi. Ma Francesco ha le idee chiarissime: ...
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  • Don Giussani agli studenti nel 1968 - "Tradizione e storia, tradizione e filosofia, tradizione e vita: il cristianesimo è ora!"
    Sep 21 2024
    Dal discorso introduttivo di Luigi Giussani agli studenti partecipanti agli Esercizi spirituali del Centro C. Péguy
    (Varigotti, 1 novembre 1968).

    "... Tradizione e discorso, tradizione e cultura cristiana, tradizione e teologia, se volete, tradizione e dottrina cristiana, creano delle forme. Il cristianesimo è ben altro, anche se, è chiaro, il cristianesimo comprende tutto questo che abbiamo detto. Non solo recupera, ma esalta il valore della storia, fa sì che la tradizione sia realtà vivente, ricupera il filosofare nel senso profondo della parola, ricupera l’ordinamento intelligente; non solo, ma lo esalta fino a farlo diventare una realtà vivente dentro di noi. Ecco, il cristianesimo è quel «ciò» che fa diventare realtà viva la tradizione, 7 ottobre 2018 che fa diventare realtà viva l’articolazione del pensiero, che fa diventare vivente ciò che è passato, che fa diventare vivente il pensiero, l’idea e il valore. Ma vivente è un presente!"
    ...

    "È da cancellare il passato per capire cos’è il cristianesimo, è da cancellare tutta la connotazione del passato per capire che cosa è ora, ora, ora. Certo, non il passato di ieri o dell’altro ieri, perché il cristianesimo è una presenza dentro la tua esistenza, una presenza che coinvolge la vita di altre persone. Altre persone, per portarti una proposta, hanno coinvolto la loro vita, ed è una proposta che pretende che tu coinvolga la tua. Ma è una proposta che, per pretendere che tu coinvolga la tua, è piena di significato, è piena di una novità impensata, assicura un cambiamento inimmaginabile, inimmaginabile".
    don Luigi Giussani (1968).

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