L'8 settembre 2006 Matteo e Giovanna denunciarono la Procura di Roma per la soppressione dei loro esposti inviati a tale Procura.
Era evidente che 5 esposti inviati tramite raccomandata e due fascicoli depositati all'ufficio primi atti non poteevano essere spariti nel nulla in maniera casuale. Statisticamente era chiaro che vi era una talpa che aveva sottratto i loro documenti prima che venissero protocollati.
Ma la denuncia è anche contro il PM e GIP che gestirono il procedimento scaturito dalla loro settima raccomandata: cioè l'unica pervenuta. Il magistrato fingeva che l'unico incartamento del quale era in possesso era quello contenuto nella settima raccomandata. In realtà a lui era arrivato tutto il contenuto che era stato "perso" tramite la Procura Militare. Quest'ultima aveva mandato in Procura ordinaria una raccomandate inviata da Matteo e Giovanna. Dunque il fascicolo una volta arrivato in Procura ordinaria era stato inserito come integrazione del già presente fascicolo generato dalla Raccomandata sette! Il magistrato faceva finta di non avere tale documentazione. Di fatto non iscrisse i reati contenuti in quel fascicolo e fece finta di nulla. Il GIP archiviò il procedimento in maniera superficiale senza preoccuparsi della gravità di quel che stava accadendo e senza sentire nè Matteo e Giovanna in un dibattimento. Inoltre il decreto di archiviazione contiene informazioni illogiche e errori di date e nomi.
Matteo e Giovanna presentarono la denuncia contro i giudici a Napoli perchè vi era in corso una indagine su Calciopoli e pensavano che la loro denuncia si poteva collegare ad un ramo di questa. Difatti l'ambiente dal quale Matteo e Giovanna erano "fuggiti" era formato da amicizie nel mondo del calcio: da un presidente di un ramo FIGC nazionale, a l'allenatore del Parma, a uno dei Tanzi che aveva telefonato a casa. Grazie e queste amicizie lo zio di Giovanna aveva ottenuto informazioni su dei processi a Padova tramite i carabinieri. Era insomma un mondo di amicizie che permetteva di avere contatti in diverse forze dell'ordine e dell'imprenditoria. Ed era per questo che Matteo e Giovanna avevano inviato i primi esposti a Roma e non a Padova, pensando erroneamente che a Roma non si sarebbe fatta sentire questa rete di amicizie. Gli amiconi parevano sapere un po' troppo anche sul mondo della finanza e della Parmalat.