C’è un momento, in ogni relazione, in cui la chimica erotica sembra rallentare.
Quella forza magnetica che vi faceva desiderare l’altro senza sosta, quella scintilla istintiva che trasformava ogni sfioramento in un’esplosione, inizia a perdere intensità.
Non perché qualcosa sia andato storto, non perché vi amate di meno.
Succede perché la novità svanisce, e il cervello – il tuo, il suo, il nostro – si abitua.
Ma attenzione: abituarsi non significa spegnersi. Significa che è arrivato il momento di passare a un livello superiore.Se nei primi tempi l’attrazione è una tempesta, nel lungo periodo può diventare un fiume sotterraneo: profondo, stabile, ma capace di esondare e travolgervi ancora se sapete come alimentarlo.
Oggi voglio parlarti di come fare questa transizione in modo consapevole, senza cadere nelle trappole della routine, senza lasciare che il desiderio si dissolva nella prevedibilità. Perché il problema non è il tempo che passa, ma quello che scegli di fare mentre passa.
Immagina il momento in cui avete sentito quella scintilla per la prima volta.
Sai cosa succede quando qualcosa diventa prevedibile? Il cervello smette di rilasciare dopamina. All’inizio, ogni incontro sessuale è un mistero: non sai esattamente cosa accadrà, non conosci ancora del tutto il corpo e i desideri dell’altro, e questa incertezza accende il cervello rettile e alimenta il piacere. Ma poi subentra la conoscenza, e con la conoscenza arriva la sicurezza. La sicurezza, in amore, è essenziale. Ma nel sesso? Nel sesso può diventare una gabbia.
Ti faccio un esempio concreto: immagina che ogni giorno ti servano lo stesso piatto. Anche se è il tuo preferito, anche se all’inizio lo trovavi irresistibile, dopo un po’ smetterai di desiderarlo. Non perché sia diventato meno buono, ma perché il tuo cervello ha bisogno di varietà, di piccole sorprese, di stimoli nuovi per riaccendere il desiderio. Ed è qui che entra in gioco la progettualità erotica.
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